Valdarnoambiente ed il Gruppo Iren hanno inaugurato oggi a Terranuova Bracciolini il primo impianto in Europa dedicato al recupero di metalli preziosi e materie prime critiche dalle schede elettroniche dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) con tecnica idrometallurgica. Un progetto all’avanguardia che rivoluziona il concetto di economia circolare, riducendo l’impatto ambientale e valorizzando il territorio locale.
Questa mattina l’evento che si è svolto alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, dell’Assessore all’Ambiente della Regione Toscana Monia Monni, del Sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni, del Presidente di Iren Luca Dal Fabbro e dell’Amministratore Delegato di Iren Ambiente Eugenio Bertolini.
Un impianto tecnologicamente innovativo
Il sito, realizzato da Valdarno Ambiente (società del Gruppo Iren), si distingue per un approccio altamente innovativo e sostenibile. Attraverso un processo combinato di disassemblaggio meccanico e trattamento idrometallurgico, l’impianto è in grado di estrarre e purificare metalli preziosi come oro, argento, palladio e grandi quantità di rame.
- Capacità di trattamento: oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno.
- Risultati annuali: quasi 200 kg di metalli preziosi e 57 tonnellate di rame recuperati.
- Emissioni ridotte: il processo innovativo produce CO₂ tre volte inferiore rispetto ai tradizionali metodi estrattivi e di incenerimento.
Un aspetto chiave è la sostenibilità ambientale: l’acqua utilizzata viene quasi totalmente riciclata all’interno dello stabilimento, mentre le emissioni in atmosfera sono costantemente monitorate e controllate da sistemi avanzati di filtrazione.
Innovazione e impatto sul territorio
“Questo impianto – ha dichiarato il Sindaco di Terranuova Bracciolini, Sergio Chienni – rappresenta un punto di svolta per il nostro territorio. Oltre a creare nuove opportunità economiche e occupazionali, il progetto ci posiziona come un polo d’eccellenza per l’economia circolare. Il recupero dei metalli preziosi con un impatto ambientale ridotto è un esempio concreto di come l’innovazione industriale possa coniugarsi con la sostenibilità e valorizzare il tessuto produttivo locale, come il nostro distretto orafo. È un orgoglio ospitare un impianto che guarda al futuro con responsabilità e visione.”
Oggi, oltre il 90% delle schede elettroniche italiane viene esportato all’estero. Con questo impianto, il Gruppo Iren introduce un modello di filiera corta: i materiali recuperati resteranno in Italia, pronti per essere utilizzati dal distretto orafo aretino, uno dei più importanti a livello internazionale.
“Abbiamo scelto di investire nel Valdarno – ha sottolineato il Presidente del Gruppo Iren, Luca Dal Fabbro – per valorizzare le sue specificità economiche e costruire un sistema circolare che rafforzi l’indipendenza industriale italiana. Questo impianto è una best practice non solo per l’Italia, ma per tutta Europa, perché dimostra come l’innovazione tecnologica possa essere la chiave per un futuro sostenibile.”
Con l’inaugurazione di questo impianto, il Gruppo Iren si conferma protagonista della transizione ecologica nazionale. Riducendo le emissioni di CO₂, azzerando gli sprechi d’acqua e promuovendo un’economia circolare concreta e locale, il progetto di Terranuova Bracciolini diventa un modello virtuoso per l’intero Paese.