Luca Dal Fabbro è stato confermato alla guida del Gruppo Iren. “Sono onorato di questa conferma e molto fiero di lavorare nel Gruppo Iren”, ha dichiarato il Presidente in un’intervista pubblicata oggi sul Secolo XIX, in cui ha tracciato un bilancio dei primi mesi del 2025. I numeri parlano chiaro: +9% di Ebitda, +8% di utile netto, 720 milioni di euro di investimenti nel primo trimestre dell’anno, con oltre il 75% delle risorse destinate a progetti legati alla sostenibilità. “Abbiamo adesso la necessità di scaricare a terra tutti gli investimenti che abbiamo fatto – ha spiegato Dal Fabbro – ad esempio gli impianti, per ottenere il massimo del valore e di efficienza operativa”.

Un obiettivo che si traduce in opere reali, come quella firmata da Valdarno Ambiente, società del Gruppo Iren, nel cuore della Toscana. A Terranuova Bracciolini, nel Valdarno aretino, è infatti entrato in funzione il primo impianto europeo in grado di recuperare metalli preziosi e materie prime critiche da schede elettroniche attraverso un processo totalmente sostenibile, senza emissioni in atmosfera e senza scarichi idrici industriali.

Le parole del Presidente confermano una strategia chiara: meno finanza, più industria. Una linea che trova nel polo RAEE di Terranuova un esempio concreto di economia circolare applicata, un investimento capace di generare valore sul territorio e innovazione nella filiera del trattamento dei rifiuti elettronici.

Grazie ad un processo innovativo basato su disassemblaggio meccanico e trattamento idrometallurgico, l’impianto recupererà ogni anno circa 200 kg di metalli preziosi e 57 tonnellate di rame, riducendo di tre volte le emissioni di CO rispetto alle pratiche estrattive tradizionali. Oro e argento vengono trasformati in lingotti, il rame purificato elettroliticamente, con una logica di reimpiego che valorizza al massimo le risorse.

Il sito, inaugurato a dicembre 2024, si inserisce perfettamente nel nuovo corso industriale del Gruppo Iren. Come ha spiegato Dal Fabbro, “il mercato sta premiando questa direzione: il titolo in Borsa è salito e la nostra policy sui dividendi è ritenuta solida. Ma soprattutto – ha aggiunto – il valore nasce da progetti concreti come questo, che dimostrano come la transizione ecologica non sia più solo un obiettivo, ma una realtà già in funzione”.

L’impianto di Terranuova è anche un’opportunità per il territorio: attiva sinergie con il distretto orafo aretino, crea occupazione qualificata e dimostra come l’innovazione industriale possa generare sviluppo locale, con una visione che guarda lontano ma incide sul presente.